ATTRAVERSO LO STUDIO, LA CURA DEL TESSUTO CONNETTIVALE, SI OTTIENE UN APPROCCIO GLOBALE SUL PAZIENTE, PERCHE’ AGIAMO SU QUEL MEDIUM CAPACE DI INTERAGIRE CON I 50 MILIARDI DI CELLULE CHE COMPONGONO IL NOSTRO ORGANISMO, IL TESSUTO CONNETTIVALE
Omotossicologia significa approccio omeopatico alle problematiche tossicologiche e pertanto in questa particolare branca della medicina biologica è particolarmente importante lo studio del tessuto connettivo, sede ed eventualmente deposito delle tossine che da varie vie arrivano al nostro organismo (Fig. 1). In Omotossicologia parlare di tessuto connettivo e di tossine vuol dire parlare di drenaggio, di detossificazione, di prevenzione ma anche di approccio globale al paziente.
Lo studio del tessuto connettivo è stato molto importante per l’Omotossicologia e le teorie del professor Alfred Pischinger su questo argomento rappresentano la base teorica della Medicina Anti-omotossica, spiegando come i 50 miliardi di cellule del nostro organismo non devono essere considerati come organismi elementari, esistenti di per sé, chiusi nella loro membrana e facente parte di un organismo globale funzionante in relazione all’attività dei singoli elementi, ma immersi in un medium (tessuto connettivale) che consente di considerarli un unico organismo, un sistema biologico, un sistema aperto.
Ciò permette di comprendere più esaurientemente le malattie croniche perché permette di capire i molti influssi e fattori che agiscono su una cellula che vive in un medium da cui è pesantemente condizionata. Questo medium è appunto il tessuto connettivo che altro non è che l’evoluzione dell’acqua del mare primordiale dove originarono le forme primordiali di vita unicellulare.
Fu l’evoluzione e la strutturazione del tessuto connettivo che permise la messa in relazione e la comunicazione tra le varie cellule che portò poi alla formazione degli organismi pluricellulari. Il tessuto intermedio di comunicazione si differenziò come vasi per la veicolazione di nutrimento e scorie, come fibre nervose per la comunicazione tra le varie cellule e originò poi tutta una serie di strutture complesse quali ossa, muscoli, cartilagini e così via.
È in questo tessuto di comunicazione, in cui avvengono mutamenti fisico-chimici che si trasmettono a tutto l’organismo, il luogo dove interveniamo/moduliamo con i nostri farmaci omotossicologici di stimolo reattivo e depurativo generale (Fig. 2).
Valutare attentamente importanza e funzione del tessuto connettivo vuol dire in ultima analisi privilegiare un approccio globale alla Medicina che consideri l’organismo un tutt’uno in cui tutte le cellule (50 miliardi) appunto sono in comunicazione per il tramite di questo pabulum di congiungimento (Fig. 3).I messaggi tra cellule, immerse in questo ambiente liquido, sono trasmessi molto bene e molto lontano, come i segnali delle balene immerse nel mare, grazie ai quali riescono a comunicare tra loro anche per lunghe distanze.
Il farmaco di drenaggio deve essere scelto con un ragionamento di Fase omotossicologica della malattia e di organo che deve essere specificatamente drenato in quel particolare paziente con quella storia clinica e quei peculiari sintomi.